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Dozza : la guida

Dozza la guida

Dozza : il racconto del viaggio

Come tutte le cose belle che faccio, anche la scoperta di Dozza è accaduta un po’ per caso. Mi trovavo a Bologna prima dell’inizio di un tour del Trentino Alto Adige. Avevo ancora una giornata disponibile, un bel cielo estivo sopra la mia testa e la possibilità di scegliere dove andare. Avendo già visto e raccontato Bologna tante volte, ero ben deciso ad uscire dai suoi confini per scoprire qualche gioiello di provincia. Ma dove andare ? Mentre camminavo sotto gli archi ancora indeciso, ecco spuntare una vecchia locandina di Dozza, attaccata sul vetro di una vecchia panetteria.

Con la scusa di mangiare qualcosa entro e per mia fortuna trovo la proprietaria, una minuta ed allegra signora. Tempo due chiacchiere e ci troviamo in argomento. ‘Mè son de Doza, il paese dei murales più belli’ – mi confessa – ‘Vada e vedrà che meraviglia’.

Quindici minuti, giusto il tempo per uscire da Bologna ed eccomi sulla SS9, la leggendaria e tanto decantata Via Emilia (in questo caso Via Emilia di Ponente), strada che unisce popoli e città di questa meravigliosa regione.

Dozza la guida : l’arrivo

Percorrendo la Via Emilia le indicazioni per Dozza ad un certo punto ci dicono che siamo già arrivati. In realtà ci troviamo a Toscanella, frazione di Dozza. E guardandosi intorno si può scorgere anche qualche interessante murales. Ma la via per il centro storico, la parte più antica e bella, la troverete soltanto arrampicandovi – verso sud – sulle colline che caratterizzano questa parte del territorio.

Ci sono almeno sei strade diverse che salgono a Dozza, una dopo l’altra. La migliore rimane Via Calanco. Seguitela tutta, troverete sulla vostra sinistra un parcheggio. Se siete arrivati in macchina, questo è il posto migliore dove lasciare l’auto e godersi completamente la bellezza del centro storico. A questo punto procedete lungo la via, fino al raggiungimento della porta del Centro storico (quella che nell’antichità era la porta di accesso al territorio della Fortezza.

Tempo pochi passi arrampicandovi verso la Piazza e vi renderete subito conto di come quella che un tempo era una città fortificata e chiusa, oggi è diventata un centro aperto dove tantissime culture diverse si incontrano e si esprimono nelle forme dell’arte maggiore. 

Detto in termini meno poetici, ovunque ti giri trovi delle splendide pitture, dagli stili e significati più diversi. E ti accorgi subito di essere finito in una specie di museo aperto, vivente, dove ogni casa diventa una sorta di tela e dove persino elementi quali una finestra o una porta diventano parte dell’opera dei pittori. Wow.


Ma chi sono i pittori di Dozza ? E perchè Dozza è piena di dipinti murali ?

E’ stata la prima domanda che mi sono posto dopo aver visto così tante meraviglie una dopo l’altra. E così ho scoperto che dal 1965 con l’istituzione della Biennale del Muro Dipinto , Dozza è diventata – edizione dopo edizione – un grande laboratorio artistico e culturale che ha offerto spazi e stimoli creativi a centinaia di artisti italiani e stranieri.

Il percorso da seguire per ammirare le opere

Dalla piazza vi consiglio di girare a sinistra e risalire tutta via Edmondo De Amici. Ogni metro di questa strada è un’emozione da scoprire, un’opera con una sua storia ed un preciso significato. In cima alla via troveremo la Rocca Sforzesca, una sorta di spartiacque che merita sicuramente una visita e  dalla quale poi riprendere la visita questa volta scendendo per Vicolo Campeggi e poi Via XX Settembre. A metà cammino troverete Piazza Zotti, altro piccolo gioiello da non perdere tra opere, panorama e la piccola ‘passeggiata’ sotto gli archi. (una pioggia improvvisa – purtroppo – ci ha impedito di fare foto anche qui).  Ancora pochi passi e la strada si ricongiunge alla Piazza iniziale.

La Rocca Sforzesca, il Museo e l’Enoteca Regionale

La Rocca Sforzesca è un altro luogo affascinante e che merita senza dubbio una visita, anche per il piacere di creare un intermezzo ‘antico’ a così tanta arte contemporanea. Si viene di fatto riproiettati indietro di mezzo millennio. Molto interessanti gli arredi, perfettamente conservati, che si possono ammirare nel Museo della Rocca. Assolutamente da non perdere poi l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna, luogo di incontro e di degustazione dei prodotti di oltre 200 realtà locali. Un piccolo ed inaspettato tesoro.

Dozza, la guida : dove mangiare :

Nella Piazza della Rocca Sforzesca abbiamo individuato rapidamente due ristoranti. Ne abbiamo scelto uno – La Scuderia  – senza informazioni di alcun tipo. L’esperienza è stata molto piacevole, anche se il mio consiglio è di mangiare nella parte più esterna, se il tempo lo consente. Ovviamente una tagliatella al ragù è d’obbligo da queste parti. Inoltre – se il vostro appetito lo consente – vi consiglio di provare anche il pollo marinato nell’aceto. Ricorda molto il Vitello tonnato.

Dozza, la guida : quando andare

Dozza è bella in qualsiasi giorno dell’anno. Se avete la fortuna di visitarla nel mese di Settembre durante la Biennale del Muro Dipinto, potrete davvero sentirvi dentro un’opera d’arte ‘in progress’. Altrimenti qualsiasi giorno va bene, unico mio consiglio è di assicurarvi che si tratti di una giornata di sole, in grado di valorizzare al meglio i colori unici di questa destinazione incantevole.

Come mai Dozza si chiama così ?

Se siete arrivati a leggere fino qui probabilmente ve lo sarete già chiesto almeno un paio di volte. Devo ammettere che la risposta è abbastanza curiosa. In questa zona infatti passava un acquedotto, e nell’antichità le condotte che trasportavano acqua erano chiamate docce. Il dialetto locale ha poi fatto il resto.

Dozza la guida
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