Venafro guida alla porta del Molise

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Devo ammettere che il Molise è la regione italiana che conosco di meno. Così, quando si è prospettata la possibilità di un viaggio in Molise per scrivere la guida di Venafro, sono stato davvero contento, forse direi quasi sollevato. Non vi nascondo che l’impresa non è stata facile ; ma se da un lato ci siamo scontrati con il disinteresse per il nostro lavoro da parte delle istituzioni locali preposte al turismo (cose mai viste in tempi come quelli che stiamo vivendo..!), dall’altro abbiamo avuto la fortuna di trovare tante persone meravigliose ed innamorate del proprio territorio, che hanno sicuramente facilitato il nostro complesso lavoro. Ma andiamo con ordine.

Venafro guida : panorama

Venafro : la storia in sintesi

Le origini

Le origini di Venafro si perdono davvero nella notte dei tempi. Sebbene le prime testimonianze risalgano all’epoca dei Sanniti, si può affermare senza timore di essere smentiti che la zona fosse già abitata durante la preistoria. Soltanto con i Sanniti prima e con i Romani poco dopo, Venafro comincerà lentamente ad assumere i connotati urbanistici che la caratterizzano ancora oggi. Probabilmente la scarsità di informazioni su tutto ciò che sorgeva in questo territorio prima della nascita di Cristo è dovuta alle varie distruzioni che la città dovette subire.

Prima durante le guerre Italiche, da parte dei Frentani e poi da parte degli stessi Romani (fu Silla a comandare che fosse letteralmente rasa al suolo). Così le prime testimonianze certe sono databili soltanto 300 d.C. Periodo di crescente importanza – questo – per Venafro. La sua posizione si rivela non soltanto strategica. Terreni fertili e presenza di acqua la rendono infatti una piacevolissima meta di villeggiatura. Da queste parti passerà persino Carlo Magno, impegnato in una campagna di guerra contro i Longobardi di Benevento.