Camaldoli, la guida

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Nascosta al confine tra Toscana ed Emilia Romagna nel cuore delle Foreste Casentinesi, Camaldoli è una destinazione ideale per chi desideri relax lontano dal turismo di massa, in un paesaggio di rara bellezza. Ho avuto il piacere di scoprire Camaldoli in autunno, quando le foglie ci regalano dei panorami da cartolina. E me ne sono innamorato subito, a tal punto che sono tornato qui, tra queste montagne, più volte. Ma andiamo con ordine.

 

La Storia (Camaldoli ieri e oggi)

Camaldoli ha esattamente mille anni di storia. Una storia strettamente legata a quella di San Romualdo da Camaldoli, al secolo Romualdo degli Onesti. Romualdo aveva un carattere particolare. In molti hanno scritto di questo nobile di origini Ravennate, figlio di un Duca, che preferì una vita completamente diversa da quella in cui era nato. Una sincera vocazione – la sua – dove la meditazione, nella più assoluta solitudine, si abbinava ad una passione per i viaggi, attraverso i quali contemplare il creato ed espandere la fede. In tempi moderni è stato definito un eremita globetrotter. E questa penso che sia la migliore sintesi.

Prima di arrivare a Camaldoli (una delle ultime tappe della sua vita), San Romualdo ha fondato diversi altri monasteri, creato un ordine (i Camaldolesi, derivazione dei Benedettini) ed è riuscito persino a farsi cacciare – a bastonate – dal Monastero di Verghereto. Per la sua condotta morale considerata troppo zelante. Se avete sentito parlare di una località chiamata Verghereto… ecco pensate che il nome deriva proprio dalle vergate che vennero inflitte al povero Romualdo. Questa però è un’altra storia.

A Camaldoli vi accorgerete presto che tutto sembra parlare di Romualdo; ogni pietra edificata, così come ogni sasso, ogni albero, ogni foglia che troverete nei boschi. Tutto sembra riflettere lo spirito meditativo di questo personaggio.Perchè fondamentalmente Camaldoli è questo : un posto meraviglioso per guardarci dentro, grazie allo specchio – magnifico – che la natura sembra regalarci in questo piccolo paradiso.

Dalla fondazione dell’Eremo, avvenuta intorno al 1017/1020  ed a quella successiva del Monastero – tre chilometri più a valle, Camaldoli ha visto crescere gradualmente la sua importanza, per diventare un centro particolarmente importante dal periodo del Rinascimento in poi. La sua farmacia ed il suo ospedale erano un punto di riferimento per i malati che – grazie alle proprietà curative delle erbe sapientemente custodite dai monaci – riuscivano ad alleviare e guarire molti malanni spesso giudicati incurabili.

Oltre a questo a Camaldoli arrivò molto presto anche una tipografia. Tutto questo ha fatto in modo che l’intero complesso continuasse a mantenere una sobria popolarità che ancora oggi non sembra perdere il suo smalto. Tra le fila (non particolarmente numerose) di turisti è spesso possibile intravedere grandi personalità del mondo della scienza , della cultura o della politica che trovano qui una fonte inesauribile di relax e riflessione.

Cosa Vedere

L’itinerario che vi presento può essere seguito un punto dopo l’altro se arriverete a Camaldoli nel modo più semplice, ossia passando dalla stradale SP 67 e raggiungendo questa splendida destinazione dal basso. Se avete voglia di paesaggi un po’ più selvaggi e movimentate, optate per la SP 72. In questo caso dovrete seguire l’itinerario seguente al contrario, perchè raggiungerete Camaldoli dall’alto.

Il Monastero di Camaldoli

Camaldoli, il monastero

Il piccolissimo borgo di Camaldoli ruota tutto attorno al suo Monastero. La costruzione di questo complesso è successiva a quella dell’Eremo di circa un centinaio di anni. Inizialmente era costituito soltanto da una piccola chiesa e dall’ospedale. Saranno gli interventi successivi, del XV e XVI secolo, a conferire al Monastero l’assetto attuale.

Vi consiglio di soffermarvi ad ammirare le linee sobrie del refettorio così come quelle della Cappella dello Spirito Santo.  Si viene immediatamente trasportati in tempi lontanissimi, fatti di interminabili silenzi.

Ci si può poi spostare alla Chiesa, dove troveremo tuto altro genere di emozioni. Gli spazi sono artisticamente dominati dalle tele del Vasari. Quello che però mi ha più intrigato dell’intero complesso è la Farmacia. Una vera e propria istituzione millenaria nella quale è possibile ammirare gli antichi mortai ed alambicchi.

Meritano sicuramente una mensione l’antica foresteria (oggi in grado di ospitare fino a duecento persone), nonchè la meravigliosa biblioteca dove sono conservati oltre trentacinquesima volumi.

Il Castagneto e la Foresta di Abeti Bianchi

Camaldoli

Il mio Santuario, quando vado a Camaldoli, sono proprio questi alberi. Il Castagno Miraglia, nel cuore del Castagneto, continua a crescere da oltre cento anni. Qualcosa di veramente incredibile e che merita senza dubbio alcuno una visita (molto piacevole , tra l’altro, attraverso boschi e cascate).

Camaldoli

La Foresta di Abeti Bianchi si incontra invecelungo la strada verso l’Eremo. Questi alberi maestosi mi rapiscono ogni volta. E non voglio più andare via. (nel senso letterale del termine, chi viaggia con me sa bene quanto sia necessario prendermi di peso per riportarmi a casa). Questi alberi mi danno la pace. Il loro silenzio, rotto dal canto di un uccello, da un ramo spezzato da uno scoiattolo sono una delle esperienze più preziose che si possano vivere. Provare per credere.

L’Eremo di Camaldoli

L’insediamento originario, voluto da San Romualdo e realizzato in questo campo in cima alla montagna, inizialmente si componeva di appena cinque celle ed un piccolo oratorio.

Nel corso dei secoli la struttura venne gradualmente ampliata, fino a raggiungere la composizione attuale, fatta di venti celle, una Chiesa, un refettorio,  una foresteria e la biblioteca. Un insediamento affascinante, che trasmette ancora molto di quello che doveva essere lo spirito di San Romualdo. E’ ovviamente possibile visitare la sua cella nonchè i luoghi della vita monastica di tutti i giorni. Facendo sempre molta attenzione a rispettare gli spazi, la pace ed il silenzio dei monaci che li abitano.

E’ opportuno fare un approfondimento sulla Chiesa dell’Eremo, dedicata a San Salvatore Trasfigurato, che nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni fino ad arrivare alla sua conformazione attuale, di stile Barocco. Si narra che al termine dei primi lavori di trasformazione da oratorio a Chiesa, con la conseguente consacrazione, assistette anche San Francesco.

Un’altra cosa che mi ha colpito : nella Cappella del Santissimo Sacramento è seppellito – senza indicazioni così come da lui desiderato – il Pittore e maestro vetraio Francese Guillaume de Marcillat. Non ne sapevo nulla, ma è lui l’autore delle meravigliose vetrate del Duomo di Arezzo (e molte altre). Si parla di lui anche nelle celebri ‘Vite’ del Vasari.

Dove dormire

Le foresterie messe a disposizione da Monastero ed Eremo sono una soluzione eccellente per chi vuole assaporare la vita monastica. Sono però disponibili soluzioni per dormire più tradizionali in Hotel e piccoli agriturismi della zona. Se avete deciso di regalarvi un viaggio a Camaldoli e volete pernottare, potete vederli tutti e con i prezzi aggiornati in tempo reale cliccando qui.

Dove Mangiare

Da piccolo mia nonna mi diceva sempre : quando sarai grande e andrai in giro, per capire se un ristorante è buono, controlla se a mangiare ci sono dei frati o dei sacerdoti. Se ci sono, stai tranquillo che li si mangia bene. Ricordo sempre queste sue parole e devo ammettere che si sono sempre rivelate vere. Potete immaginarvi quindi quanto si mangi bene qui a Camaldoli, tra Eremi, Monasteri ed Abbazie..!

Scherzi a parte ; a Camaldoli, nei pressi del Monastero, potrete trovare diversi ristoranti. Uno dopo l’altro. Si va dai ristoranti più classici a delle soluzioni ‘mordi e fuggi’. Io vi consiglio di sedervi a tavola e mangiare le specialità del posto. Funghi e castagne – nei mesi autunnali – sono una vera delizia per il palato. Ovviamente si tratta di prodotti assolutamente locali. Io ho provato il primo ristorante del blocco e mi sono trovato bene.

Come arrivare a Camaldoli

Arrivare a Camaldoli in auto

La Macchina rende tutto più facile in posti isolati come Camaldoli, le indicazioni sono quelle che vi ho scritto prima. La via più facile è quella che passa per Bibbiena ; dopodiché potrete scegliere tra SP 67 o SP72 a seconda che vogliate raggiungere Camaldoli dall’alto o dal basso.

Arrivare a Camaldoli in pullman

E’ sufficiente arrivare ad Arezzo, dopodiché dalla piazza della Stazione prendere il pullman per Bibbiena. Da qui poi troverete la linea diretta a Camaldoli. Attualmente il percorso è servito dalla Fuci, quindi vi consiglio di verificare gli orari e/o eventuali cambi di percorrenza direttamente dal loro sito web.

Quando Andare a Camaldoli

Quando andare a Camaldoli ? Dipende dal motivo per il quale volete andarci e dal tipo di emozione che volete provare. Cerco di spiegarmi meglio. Se avete voglia di rilassarvi e trovare voi stessi non conta il periodo, andateci semplicemente il prima possibile.

Se già vi siete trovati o più semplicemente volete ammirare la bellezza di questi luoghi, i mesi primaverili sono sicuramente i più indicati per ammirare il trionfo della natura ed il profumo del bosco. Il periodo che io preferisco però rimane l’autunno, con i suoi colori caldissimi. Camaldoli è una buona scelta anche d’Estate. Rimanendo nascosti tra gli abeti anche la calura più forte viene mitigata notevolmente. Provare per credere.