Portovenere, la guida completa

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Dopo la visita a Lerici e Tellaro, la nostra esplorazione del Golfo dei Poeti ci ha condotto a Porto Venere o Portovenere, per dirlo alla Ligure, un piccolo gioiello posto sulla punta più estrema del golfo, un po’ come Portofino è – poco più a nord – per il Tigullio. Ma andiamo con ordine

Le nostre prime impressioni di Portovenere :

Siamo arrivati a Portovenere provenendo da La Spezia, lungo la piccola SP530. Anche questa volta una stradina che scavalca le montagne per aprirsi poi, come il sipario di un teatro, su di un mare ed un paese entrambi splendidi.  La prima sensazione che si prova, arrivando a Porto Venere – è quella di essere in un posto ‘importante’ e decisamente chic. Mi sono chiesto cosa contribuisca a creare questa leggera ‘elettricità’ che si prova a Porto Venere. E credo che la risposta sia probabilmente data dal fatto di essere un sito Unesco,  Patrimonio dell’Umanità, nonchè una delle mete di viaggio preferite da Lord Byron. Questi due elementi hanno contribuito a costruire una solida base di turismo proveniente da tutto il mondo, che ha conferito a questa destinazione un mood dandy e velatamente chic che si percepisce subito.

Portovenere

Cosa vedere a Portovenere

La passeggiata Da Via Olivo a Calata Doria

Portovenere

Credo che ogni guida di Portovenere che si rispetti dovrebbe cominciare con questa passeggiata,  momento ideale per rilassarsi ammirando la splendida Isola di Palmaria. Se vi è possibile venite qui al mattino presto, quando il percorso non è ancora pieno di turisti provenienti da tutte le parti del mondo ed i ristoranti ancora non lavorano. Cosa mi ha colpito di più ? Tre cose.  La luce del mattino, che illumina i palazzi della celebre Calata. Il profumo della natura, che il vento sembra sospingere verso le case direttamente dalla vicina e verdissima Isola di Palmaria. Ed infine il rumore incessante e leggero delle onde, che dopo un po’ sembra quasi diventare ipnotico.

Il Castello Doria

Portovenere è sempre stata oggetto di dominazioni e contese e questo ci spiega perchè il Castello Doria di fatto non ha mai avuto pace. La prima edificazione risale probabilmente al XII secolo d.c.  In mille anni di storia il Castello è passato dalle mani della Repubblica di Genova a quelle di Niccolò Fieschi, per poi tornare sotto il dominio di Genova che decise, nel XV secolo di raderlo al suolo e riedificarlo con criteri più moderni.  Arriviamo così ai tempi di Napoleone Bonaparte che lo adibisce a carcere durante la sua discesa in Italia. Solo nel secolo scorso – finalmente – il Castello diventa proprietà del Comune, che si impegna in un meticoloso lavoro di restauro.

La Chiesa di San Pietro

Vero capolavoro a ridosso del mare, anche la Chiesa di San Pietro come il Castello Doria ha subito diverse peripezie durante gli ultimi mille anni. Considerando anche le guerre che ci sono state – dagli Aragonesi nel 1500 fino alla Seconda Guerra Mondiale dello scorso secolo – bisogna dire che è davvero un miracolo – vista la posizione – che stia ancora in piedi. Eppure la Chiesa di San Pietro è sempre lì, sul suo sperone di roccia. Lo stile gotico ed austero si ammorbidisce molto nelle splendide giornate di sole, quando le sue linee si riflettono nel mare color smeraldo. Eppure non vi nascondo che mi piacerebbe vedere questa Chiesa durante il temporale, con il mare mosso facendo uno scatto in bianco e nero.

La Grotta di Lord Byron

Portovenere

Di lato alla Chiesa di San Pietro troviamo la Grotta di Lord Byron, cavità della pietra affacciata sul mare, dove il celebre Poeta era solito rifugiarsi per meditare, cullato dal rumore delle onde. Immagine molto poetica. Vuole la leggenda che – informato della presenza di Mary Shelley a Lerici, Lord Byron abbia addirittura raggiunto Lerici a nuoto (il percorso è di circa otto chilometri). Difficile da immaginare una prestazione del genere. Verosimilmente Lord Byron avrà abbordato – lungo il percorso – uno dei tanti pescatori di muscoli, chiedendo un passaggio. Affascinante tempio pagano che merita sicuramente una visita.

L’isola di Palmaria

Portovenere

Non tutti sanno che Palmaria – anch’essa inserita nel Patrimonio dell’Umanità Unesco – è l’isola più grande di tutta la Liguria. Un piccolo polmone verde in mezzo al mare, attualmente oggetto di un progetto di riqualificazione che vedrà – nei prossimi anni – la nascita di piccole coltivazioni di olio. Nel frattempo vi segnaliamo la splendida Grotta Azzurra sul suo versante occidentale.

Dove mangiare a Portovenere :

Ristorante Il Timone

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Quella de Il Timone è una storia che inizia cinquanta anni fa. Una storia di passione per questo lavoro, che si è tramandata di generazione in generazione. Oggi al timone de il Timone (perdonate il gioco di parole) troviamo Antonella Cheli, che ogni giorno con cura e pazienza diffonde e preserva le tradizioni della cucina Ligure, spesso minate da una ristorazione troppo fast e poco legata al territorio. Buonissima la farinata, eccezionali i Muscoli di La Spezia(quelli che noi più a sud chiamiamo cozze, Veronica ne ha mangiate una pentola intera) e la focaccia al formaggio realizzata sulla falsariga di quella che ha reso famosa Recco. A fine pasto da non perdere gli Scoglietti, una prelibatezza di quella che io amo chiamare ingegneria gastronomica realizzata dalla cucina di Antonella. Da non perdere. Indirizzo : Via Olivo, 29, 19025 Portovenere SP  Tel :  347 260 1008

Attività a Portovenere

Una gita in barca

Molti degli scatti di questo articolo, nonché della guida di Tellaro sarebbero stati impossibili senza il supporto di Nolomar Noleggio Gommoni. Questa azienda, che ha sede ad Ameglia (sulla foce del Fiume Magra) offre dei servizi di noleggio con e senza conducente che vi permetteranno di vivere davvero lo splendore del Golfo dei Poeti, portandovi là dove i vostri piedi non potrebbero condurvi. Vi segnaliamo anche la possibilità di noleggiare sempre con loro scooter e biciclette, ottimo mezzo per muoversi con agilità sul Golfo dei Poeti. Indirizzo : Via Poggio Scafa, 16B, 19031 Ameglia SP  Tel : 329 731 7543

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